Durante la seduta plenaria dello scorso 1 aprile, il Consiglio Nazionale Forense si è pronunciato condannando i comportamenti degli avvocati che pubblicizzano e sollecitano azioni giudiziarie nei confronti di medici e di professionisti sanitari impegnati nell’attuale emergenza Covid -19. Esprimendo la propria solidarietà e gratitudine nei confronti di tutto il personale sanitario, la propria vicinanza ai malati e il proprio cordoglio per chi ha perso i propri cari, il CNF assicura la vigilanza da parte propria e dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati sulla condotta dei propri iscritti. Garantisce la denuncia e la condanna di coloro che , speculando sul dolore altrui, violano le regole deontologiche e perseguono comportamenti che ledono la dignità, l’onore e il decoro dell’Avvocatura con messaggi contrari ai doveri di corretta informazione e/o finalizzati all’accaparramento di clientela.
Nella delibera del plenum indirizzata alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, il Consiglio rinnova la propria solidarietà stringendosi in un patto di collaborazione ed alleanza per la salvaguardia della salute dell’intera Comunità.
Sospensione del lavoro, assenze e retribuzione, ecco cosa prevede la legge.
Molti interrogativi stanno preoccupando gli operatori del lavoro, in particolare lavoratori e imprese, su quali siano gli effetti delle riduzioni o sospensioni dell’attività lavorativa dovute all’emergenza coronavirus.
Il governo ha iniziato ad occuparsi di questi temi con il D.L. n. 9 del 2 marzo 2020, i Dpcm dell’1 e dell’8 marzo affrontano alcuni (ma non tutti) i problemi emersi in queste settimane di emergenza nazionale.
Nei Comuni della cosiddetta “zona rossa” molte attività produttive, private o pubbliche, sono state obbligatoriamente sospese con i D.L. 6/’20 e 9/’20. La sospensione ha tuttavia interessato anche altri territori, o perché riguardava lavoratori sottoposti a misure restrittive (perché provenienti dalla zona rossa, o in quarantena) o per attività sospese o ridotte (ad esempio palestre e piscine in Lombardia).
In questi casi che ne è della retribuzione? Chi paga la sospensione? E se la sospensione del lavoro o di alcuni lavoratori è disposta dall’impresa per fini di prevenzione, cosa accade?